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La nostra parrocchia è stata istituita, come attesta la lapide posta ai piedi del Crocifisso che è in chiesa, il 7 Luglio 1973.

Qualcuno di voi si domanderà perplessi: ma la chiesina esisteva già; i sacramenti venivano dati e i sacerdoti risiedevano qui da anni.

È vero.

Infatti, don Carlo Imarisio insieme con don Giancarlo Casalone, membri di una congregazione piemontese originaria di Casalmonferrato, giunsero qui nell'ottobre 1969.

Essi ebbero dall'allora vicario di Roma card. Dell'Acqua una vasta zona ancora poco popolata che giuridicamente apparteneva alla parrocchia di Settecamini.

Qui è necessario fare un passo indietro.

Occorre precisare che tutto il nostro territorio apparteneva da secoli alla parrocchia di S. Lorenzo fuori le Mura.

La zona era vastissima ma poco popolata.

C'erano casali sparsi qua e là.

Il servizio religioso veniva garantito da sacerdoti di collegi e di congregazioni presenti a Roma, i quali la Domenica celebravano la Messa in cappelline private annesse alle ville e ai casali.

Tutto cambia dopo la prima guerra mondiale.

Ai reduci viene assegnata l'area di Settecamini, dotata di case popolari e di chiesa che diventa subito parrocchia con il titolo di S. Maria dell'Olivo.

Da allora anche la nostra zona passa dalla dipendenza di S. Lorenzo a quella di Settecamini.

Fino al 1969 e all'arrivo di don Carlo e di don Giancarlo.

In quell'autunno tutta la zona che comprende Case Rosse, Setteville, Setteville Nord e Marco Simone diventa vice parrocchia di Settecamini.

I battesimi vengono amministrati qui, ma i registri stanno di là.

Nel frattempo l'edilizia, legale e abusiva, vive un momento di grande slancio soprattutto sui terreni della nostra area, sicché gli abitanti aumentano; viene comprata in piazza una nuova sede “provvisoria” (durerà trent'anni) e l'intera zona diventa parrocchia autonoma, proprio il 7 Luglio 1973.

Primo parroco è don Carlo Imarisio, che la reggerà fino al settembre 1995.

In seguito la crescita impetuosa della popolazione e la vastità del territorio consigliano al vicariato lo smembramento.

Sicché Case rosse diventa a sua volta parrocchia indipendente nel 1982 e i consorzi di Setteville Nord e di Marco Simone vengono riuniti in parrocchia nel 1989.

Don Carlo resta parroco qui a Setteville e la sua grande, giustificatissima, preoccupazione diventa la nuova chiesa da costruire che sostituisca quella sorta di autorimessa provvisoria che sta in piazza.

Ma la costruzione di un nuovo edificio di culto, per vari motivi, soprattutto economici, non è impresa facile e tantomeno sbrigativa.

Così don Carlo muore il 28 Settembre 1995 senza poter vedere l'inizio dei lavori. Per la verità mancava tra l'altro l'acquisizione del terreno.

Il nuovo parroco, chiamato a sostituire don Carlo, s'avvede subito del problema.

Mancano gli spazi vitali mentre i fedeli aumentano.

Allora viene studiato un piano di sbancamento del terreno che consenta di ricavare un'aula a gradinate... ma si trattava di palliativi, economicamente onerosi e con esiti estetici molto dubbi.

Poi il 1998 diventa risolutivo.

In quattro e quattr'otto si trova il terreno e si superano tutte le difficoltà, il che meriterebbe un foglio esplicativo apposito. Inizia il cantiere.

Ma si presenta subito un grosso ostacolo quando a quasi 3 metri sotto il livello del suolo viene ritrovata l'antica via Tiburtina Cornicolana.

In casi simili a Roma altre chiese sospesero i lavori per alcuni anni.

Noi, grazie alla provvidenziale mediazione dell'archeologo dott. Eugenio Moscetti, potemmo risolvere il tutto nel giro di un mese.

Fu studiata la salvaguardia della strada; fu inventata la soluzione della cripta-museo e i lavori ripresero, così che la notte di Natale 1999, inizio del Giubileo, poté esservi celebrata la prima S. Messa.

Seguirono anni di completamento: nell'arredo liturgico, nell'organizzazione di altri mille metri quadrati per disporre di un piccolo parcheggio e di un giardino per l'infanzia....

Tutto questo però riguarda la struttura esterna, preziosa, perfino indispensabile, ma che non costituisce l'anima della parrocchia.

Essa sta nei benefici che il Signore accorda ai suoi riuniti nel suo Nome.

Festeggiare l'anniversario della parrocchia significa proprio questo: recuperare il ricordo di Dio e dei suoi benefici nei nostri riguardi.

Nessuno, a cominciare dal parroco, ha dato più di quanto ha ricevuto.

Non c'è confronto infatti tra quello che abbiamo donato noi qui rispetto a quanto ci è stato regalato: tanta consolazione, forza nuova, perdono ripetuto, sostegno nel matrimonio, discernimento nelle sofferenze e sapienza per le decisioni, figli che non sarebbero mai nati e, infine, la buona morte di non pochi di noi.

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